Francesco De Vito

Puntuale e attento, solido e coerente nelle sue opinioni ma aperto al confronto. E soprattutto molto dedito all’analisi dei problemi e all’impegno personale: non sono principi ma anche prassi quotidiana. Sono le prime immagini di Francesco De Vito che mi sono tornate alla mente alla notizia della sua scomparsa, avvenuta ieri.

Immagini ed emozioni raccolte in anni di comune impegno professionale. Francesco è stato uno dei colleghi che ho subito percepito come tra i più autorevoli e preparati fin dai primi passi che ho mosso nelle riunioni sindacali e negli organismi di categoria dei giornalisti. Una persona che ha fortemente segnato la mia esperienza professionale, sindacale e umana, contribuendo alla formazione di una coscienza delle problematiche del mondo del lavoro giornalistico che oggi sono divenute patrimonio comune, ma che non lo sono state in passato per tutti. Per Francesco, invece, sì.

Una cura particolare per le problematiche deontologiche, l’attenzione e la disponibilità ad ascoltare le argomentazioni di tutti, anche di chi come me ed altri era alle prime armi e non aveva la comprensione della complessità dei temi, senza mai far pesare la sua preparazione, che veniva da molto più lontano. Anche per questo mi mancherà molto. E ci mancherà, in un periodo in cui l’ascolto degli altri è sempre più dote rara.

Massimo Marciano

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Sulla scomparsa di Francesco De Vito, ieri l’Associazione stampa romana ha diffuso il seguente comunicato:

E’ morto oggi a 77 anni Francesco De Vito, un collega che ha segnato un pezzo della nostra storia sindacale. Francesco nel 1969 era stato tra i promotori del mensile “Il manifesto” e dopo la sua trasformazione in quotidiano ci lavorò come redattore agli Esteri, caposervizio al Sindacale e notista politico. Nel 1976 passò a “L’Espresso” dove è stato prima cronista parlamentare poi inviato e fino alla fine collaboratore. La sua attività professionale si è sempre intrecciata con un intenso impegno sindacale: fu membro del Consiglio direttivo e della Giunta dell’Asr, poi eletto nel Consiglio nazionale della Fnsi e nel Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti. L’Asr esprime profondo cordoglio e si stringe con affetto al figlio Vladimiro, ai familiari e agli amici. Non ci saranno esequie, ma sarà allestita la camera mortuaria, venerdì 3 luglio dalle ore 8 alle ore 11, presso l’ospedale Santo Spirito di Roma.

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Sempre ieri, anche il Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti ha diffuso la seguente nota:

Il Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti ricorda con commozione la figura di Francesco De Vito, giornalista parlamentare, più volte consigliere e componente del Comitato Esecutivo, che ha lungamente profuso le proprie energie e competenze intellettuali  nella vita associativa e nelle istituzioni giornalistiche, di cui è stato illustre rappresentante, a tutela della professione e dei colleghi.

Impegno, rigore intellettuale, amore per il giornalismo, di cui è stato un maestro, ne hanno accompagnato le vicende umane e professionali lasciando un grande rimpianto ed un indelebile ricordo in tutti quanti lo hanno conosciuto.

Alla moglie Stefania, collega e compagna di una vita, ed al figlio Vladimiro, le più sentite condoglianze dell’Ordine dei giornalisti.

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Questo, invece, il ricordo espresso ieri dal Consiglio dell’Ordine regionale del Lazio dei giornalisti:

Il Consiglio dell’Ordine dei giornalisti del Lazio esprime il proprio cordoglio per la scomparsa improvvisa del collega Francesco De Vito, morto a Roma, all’ospedale Santo Spirito, all’età di 77 anni.

Giornalista professionista, De Vito è stato un illustre rappresentante del giornalismo italiano. L’amore per la professione e l’impegno a tutela dei colleghi lo hanno sempre contraddistinto, fin dall’inizio della sua attività, quando era capoufficio stampa di una missione diplomatica estera. Nel 1969 è stato tra i promotori del mensile “il Manifesto” e, dopo la sua trasformazione in quotidiano, vi ha lavorato come redattore agli Esteri, caposervizio al sindacale e infine come notista politico. Nel 1976 ha iniziato a lavorare a “l’Espresso”: cronista parlamentare, inviato, poi collaboratore. La sua attività professionale si è intrecciata con un intenso impegno sindacale. Per due legislature è stato presidente dell’Associazione stampa parlamentare (di cui era attualmente proboviro), a lungo membro del Consiglio nazionale della Federazione della stampa e più volte consigliere e componente del Comitato Esecutivo dell’Ordine dei giornalisti.

L’Ordine dei giornalisti del Lazio si stringe con affetto alla moglie Stefania, al figlio Vladimiro, ai familiari e agli amici.

Non ci saranno esequie. La camera mortuaria sarà allestita venerdì 3 luglio, dalle ore 8.00 alle ore 11.00, presso l’ospedale Santo Spirito.

Scomparso Francesco De Vito, giornalista rigoroso e dedito alla tutela della professione
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