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Finalmente approvata dal governo la proposta dell’Inpgi di estendere ai giornalisti la stabilizzazione dei rapporti co.co.co, attraverso la loro trasformazione in contratti di lavoro subordinato, c’è ora tempo fino al 15 agosto prossimo per i necessari accordi sindacali con le aziende, che vanno sottoscritti dalle Associazioni regionali di stampa con l’apporto dei comitati di redazione.
In qualità di vicefiduciario per il Lazio dell’Inpgi ho partecipato nei giorni scorsi all’Istituto a un seminario sull’applicazione della normativa relativa alla stabilizzazione dei rapporti co.co.co. in ambito giornalistico. Vi metto a disposizione delle slides che ci sono state fornite nell’occasione, perché credo sia importante che tutti noi, in qualche modo, siamo infornati di questa opportunità.
Si tratta, in estrema sintesi, di un provvedimento, ottenuto dopo un anno di insistenza dell’Inpgi presso il governo, dell’applicazione di alcune norme riguardanti l’Inps anche ai giornalisti iscritti alla Gestione separata Inpgi. Questa normativa permette, a determinate condizioni, la trasformazione dei co.co.co. in contratti di lavoro subordinato, previa un’intesa a livello regionale (entro il 15 agosto prossimo) tra gli editori e l’associazione regionale di stampa competente per territorio. Il vantaggio per gli editori sta nel fatto che accettando l’accordo verrebbero scongiurati eventuali sanzioni e contributi da versare in caso di riconoscimento giudiziale del rapporto di lavoro subordinato negli anni precedenti (dal 1996 a oggi).
Ma perché il sindacato possa efficacemente condurre la trattativa, è necessario conoscere le situazioni lavorative dei singoli colleghi. Propongo, quindi, un censimento dei co.co.co. sparsi per la penisola, chiedendo loro di compilare un modulo che ho pensato di predisporre per favorire il censimento e che è possibile scaricare a questo link. Chiedo, dopo aver compilato il modulo in Word, di rispedirmerlo a info@riformagiornalisti.it con l’autorizzazione a trasmetterlo all’Associazione regionale competente, indicandomi a questo scopo, quindi, la regione in cui si lavora.
Certo, la trattativa per la stabilizzazione del maggior numero possibile di co.co.co. non sarà né breve né facile. Ma è un’opportunità che penso debba essere perseguita con tutte le forze per continuare la battaglia contro il dilagante precariato che colpisce la professionale giornalistica. Per questo è importante che questo appello raggiunga tutti in ogni parte d’Italia.
Grazie a chi mi aiuterà nella diffusione di queste informazioni.
Massimo Marciano