Il quesito di A. N.:
Ho un problema e spero possa darmi delle delucidazioni. Ho attive una serie di collaborazioni, giornalistiche e non, perciò vorrei provare a diventare un free lance a tutti gli effetti (sono iscritto all’Ordine) aprendo anche la partita Iva (regime dei minimi). Ora però ho dei dubbi:
1) Qual è il codice di attività da scegliere volendo iscriversi all’Agenzia delle entrate come giornalista freelance?
2) Ho in corso alcune collaborazioni non giornalistiche (uffici stampa e portali internet). Per queste collaborazioni è necessario aprire anche una posizione Inps? In base a questo avrei poi in futuro una doppia pensione (Inps+Inpgi)?
3) Quale sarebbe il regime di tassazione nel caso in cui dovessi emettere delle fatture di natura non giornalistica?
4) Se non sbaglio lo schema per una fattura con il regime dei minimi per un giornalista è il seguente (per esempio):
COMPENSO: 1000€
CONTRIBUTO INPGI 2%: 20€
TOTALE IMPONIBILE: 1200€
RITENUTA D’ACCONTO SU 1000: 200€
TOTALE CORRISPOSTO: 820€
Soggetto in regime fiscale semplificato per i contribuenti minimi ai sensi dell’art. 1 commi da 96 a 117 legge 244/2007.
Quale sarebbe invece un eventuale schema se le altre mie collaborazioni non dovessero essere di natura giornalistica?
Spero di essere stato chiaro e confido in una sua risposta. Intanto grazie e buon lavoro.
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La risposta di Massimo Marciano:
Caro collega,
cercherò di rispondere punto per punto, fermo restando che sono a disposizione per ulteriori chiarimenti.
1) Il codice attività 900301, che si riferisce ad “Attività dei giornalisti indipendenti”, è quello abitualmente utilizzato in casi come il tuo.
2) Innanzitutto chiariamo che il lavoro di ufficio stampa è giornalistico. Essendo svolto da un iscritto all’Ordine dei giornalisti, quindi, comporta il versamento dei relativi contributi previdenziali all’Inpgi (Gestione principale per i lavoratori subordinati, Gestione separata per liberi professionisti, autonomi e co.co.co.). Per quanto riguarda il lavoro per i portali internet. se si riferisce a contenuti generici non è giornalistico; se invece si riferisce a notizie, cronaca e articoli di commento è giornalistico, e pertanto vale quanto appena visto per gli uffici stampa.
Per i lavori non giornalistici, i relativi contributi previdenziali vanno versati al competente Istituto di previdenza: la Gestione separata Inps è l’Ente che si occupa di ricevere i contributi delle collaborazioni non professionali. Presso ogni Ente verrà maturato un trattamento pensionistico. La legge consente, a determinate condizioni, di richiedere la ricongiunzione o la totalizzazione dei periodi contributivi maturati in diversi Istituti.
3) La tassazione è materia che andrebbe trattata con un commercialista o un consulente del lavoro, per riferirla alla tua specifica posizione nei confronti del Fisco. Se, invece, con il termine “tassazione” intendi riferirti (anche se il termine in questo caso sarebbe improprio, perché non è una tassa) alla contribuzione previdenziale, la fattura dovrebbe essere fatta con lo stesso schema che hai giustamente predisposto al punto 4 (lo schema che hai fatto è corretto), sostituendo il contributo integrativo del 2% Inpgi con la rivalsa previdenziale del 4% per la Gestione separata Inps. Quindi lo schema della fattura, in questo caso di lavoro non giornalistico, è identico a quello per le collaborazioni giornalistiche, salvo che per il 4% Inps al posto del 2% Inpgi.
salve. avrei bisogno di un chiarimento.
un mio amico ha aperto la p.iva per svolgere un lavoro con la RAI in qualità di assistente regista.
contemporaneamente svolge prestazioni per alcune riviste settimanali scrivendo romanzi. e viene pagato per ogni pagina pubblicata.
vorrei sapere, è soggetto a contribuzione enpals inps? è il caso che fatturi anche le prestazioni ai giornali con la p.iva e se si, in che modo?
faccio notare che ha la p.iva per le nuove imprenditorie giovanili.
Cara Paola,
l’Enpals è stato recentemente assorbito dall’Inps ed è diventato una gestione autonoma all’interno di quell’Ente previdenziale. Per ogni informazione, quindi, occorre rivolgersi all’ufficio Inps competente.
Per quanto riguarda le collaborazioni giornalistiche, che comportano il versamento di contributi all’Inpgi 2, non è obbligatoria l’apertura della partita Iva. Se si tratta di collaborazioni saltuarie svolte con ritenuta d’acconto oppure di collaborazioni giornalistiche svolte con la formula della cessione del diritto d’autore, l’onere dell’iscrizione all’Inpgi 2 e del versamento dei contributi spetta al giornalista. Se si tratta di un contratto di collaborazione coordinata e continuativa, iscrizione all’Inpgi 2 e versamento dei contributi sono a carico del committente.
Per ulteriori approfondimenti, rimando a questo post: https://riformagiornalisti.it/2011/10/22/inpgi-2-quesiti-versamenti-alla-gestione-separata-senza-obbligo-di-partita-iva/