La Commissione regionale del lavoro autonomo e il Coordinamento lavoro autonomo, atipico e precario dell’Associazione stampa romana, preso atto delle prospettive di riforma complessiva del mercato del lavoro delineate dal Governo, sottolineano le priorità sindacali in vista dell’auspicata estensione dei diritti e delle tutele alla compagine dei collaboratori (occasionali, co.co.co., a partita iva ecc.), che oggi ne è sprovvista pur rappresentando una componente produttivamente imprescindibile per ogni azienda editoriale. L’obbiettivo è una “flessibilità buona” che, mettendo fine alla giungla attuale del precariato, dia stabilità e certezze (di mansioni, di compensi e di carriera) ai giornalisti ora impiegati con profili atipici e para-subordinati.
In particolare, recependo lo spirito delle istanze anti-precariato presenti nelle linee-guida della riforma Fornero, la Commissione regionale e il Coordinamento ribadiscono l’urgenza di elaborare strumenti contrattuali adeguati per i giornalisti collaboratori. Strumenti che possano legittimare e far emergere da una situazione di “nero” le varie figure giuridicamente opache oggi considerate, di diritto, esterne alle redazioni, ma di fatto impiegate spesso, del tutto o in parte, con mansioni tipiche del lavoro dipendente. A tal fine si valuta con un certo interesse l’orizzonte contrattuale proprio degli artt. 2 e 12 del Contratto nazionale di lavoro giornalistico, senza escludere altri possibili profili giuridici che diano forma e sostanza alla menzionata “flessibilità buona”. Sui possibili profili contrattuali dei collaboratori occorre lavorare nell’immediato, per arrivare nelle prossime settimane alla definizione di proposte realistiche e sostenibili tanto per i lavoratori coinvolti quanto per le imprese editoriali, togliendo a queste ultime ogni alibi.
A tal proposito e come premessa fondante, la Commissione regionale e il Coordinamento sottolineano l’importanza di uno strumento decisivo per stanare le diffuse situazioni di irregolarità e per fare pressione sulle aziende: ovvero gli ispettori dell’Inpgi, dei quali si auspica un lavoro serio e capillare, che fino a oggi sembra essere mancato, pur nel vistoso proliferare di un’assordante giungla di ingaggi e di mansioni irregolari, ai danni dei giornalisti collaboratori.
Fondamentale dovrà essere, a tutela dei collaboratori, degli atipici e dei veri freelance, il nuovo ruolo di controllo e vigilanza, ci auguriamo più pregnante, che sarà assegnato all’Ordine con la riforma prevista entro dicembre 2012. Un ruolo che tuttavia già da ora, grazie alla Carta di Firenze, l’Odg può e deve svolgere per portare alla luce tutte quelle situazioni di “caporalato” esistenti anche all’interno di grandi testate nazionali. Uno strumento in più di garanzia arriverà, speriamo a breve, dall’approvazione della legge sull’equo compenso, appena “licenziata” dalla Commissione Cultura della Camera e ora approdata al Senato.
La Commissione regionale e il Coordinamento propongono infine un tavolo di concertazione con la Regione Lazio e l’Inpgi affinché venga realizzato, per la prima volta in assoluto, un progetto di welfare a garanzia degli atipici, dei collaboratori, degli autonomi, attualmente senza alcuna possibilità di accedere agli ammortizzatori sociali. In un momento di profonda crisi dell’editoria in cui tante sono le testate che rischiano di chiudere, che apportano tagli consistenti economici e di organico, le uniche figure professionali escluse dalla cassa integrazione e dalle indennità di mobilità sono proprio i precari, i collaboratori, gli atipici e gli autonomi espulsi dai processi produttivi delle aziende senza alcun contributo sociale nonostante contribuiscano in maniera determinante alla pubblicazione di quotidiani, periodici, siti web e alla realizzazione di servizi radiotelevisivi. La proposta della Commissione regionale e del Coordinamento è di creare un Fondo sociale dedicato a cui poter attingere in caso di crisi e di perdita del lavoro.
Commissione regionale lavoro autonomo
Coordinamento lavoro autonomo, atipico e precario
Fonte: comunicato dell’Associazione stampa romana