La Federazione Nazionale della Stampa Italiana e l’Associazione Siciliana della Stampa comunicano:
«L’estensione ai giornalisti pubblicisti del diritto di poter ricorrere al segreto professionale per tutelare le fonti, finora loro negato, e che la commissione parlamentare antimafia ha invece voluto inserire nella sua relazione conclusiva, accoglie pienamente le richieste avanzate in questo senso dalla Federazione nazionale e dell’Associazione siciliana della stampa.
Questo principio, previsto dalla legge istitutiva dell’Ordine, insieme con una serie di interventi mirati a prevedere adeguate tutele normative contro le querele temerarie a scopo intimidatorio e all’attivazione di tutti gli strumenti idonei a tutelare soprattutto i giornalisti più esposti, che esercitano la loro attività nelle zone di mafia, era stato posto all’attenzione dei commissari nelle audizioni alle quali avevano partecipato i rappresentati del sindacato nazionale e siciliano.
La decisione dei commissari di accogliere queste segnalazioni e inserirle nella relazione finale soddisfa pienamente le richieste del sindacato impegnato come sempre nella tutela dei giornalisti “di frontiera” esposti ad attentati ed intimidazioni come nel caso del pubblicista siciliano Leonardo Orlando, vittima di un attentato due giorni addietro e al quale va la solidarietà della Federazione e dell’Associazione siciliana».
Roma, 27 marzo 2013
Fonte: comunicato stampa della Fnsi