La sanzione disciplinare a carico di Eraclito Corbi, “patron” del periodico “Corriere laziale”, è stata comminata dall’Ordine del Lazio e confermata dal Consiglio di disciplina nazionale sulla base del codice dentologico sulla tutela dei giornalisti non garantiti
Il Consiglio di Disciplina dell’Ordine Nazionale dei Giornalisti ha respinto il ricorso di Eraclito Corbi confermando la sanzione a 12 mesi di sospensione deliberata dall’Ordine regionale del Lazio. Contemporaneamente è stata recapitata alla Presidenza del Consiglio, dipartimento per l’Editoria, la richiesta di pignoramento del contributo pubblico che il Corriere Laziale (testata di cui Corbi è “padrone” assoluto) da parte dell’avvocato Raffaele Nardoianni che, per conto dell’Associazione Stampa Romana, difende i quattro colleghi licenziati da Corbi.
“Un primo passo verso l’accertamento delle pesanti responsabilità che gravano su Eraclito Corbi – afferma Paolo Butturini, segretario dell’Associazione Stampa Romana -. A distanza di mesi non ha ancora provveduto a pagare gli stipendi arretrati dei giornalisti licenziati, nonostante in questi anni abbia percepito milioni di euro di denaro pubblico. Questa storia insegna che quando le istituzioni del giornalismo funzionano si riesce anche a colpire chi viola i fondamentali doveri di solidarietà della categoria. Resta da chiedersi perché ci si sia arrivati così tardi e quanti Corbi circolino ancora impuniti nel Lazio e in Italia”.
Fonte: comunicato dell’Associazione stampa romana
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