Una copertura assicurativa per gli infortuni professionali dei giornalisti titolari di un contratto di collaborazione coordinata e continuativa, finanziata con un premio corrisposto a carico del committente mensilmente, per tutta la durata del rapporto di lavoro, anche nel caso in cui l’erogazione del compenso al collaboratore abbia una cadenza diversa dal mese. Il provvedimento è stato approvato oggi all’unanimità dal Comitato amministratore della Gestione separata dell’Inpgi e sarà pienamente operativo, come previsto dalla normativa vigente, solo dopo aver ricevuto la ratifica dei ministeri vigilanti, Lavoro ed Economia, ai quali la relativa delibera verrà immediatamente trasmessa.
Si tratta dell’applicazione di uno specifico punto dell’accordo sottoscritto il 16 giugno 2014 dalla Federazione nazionale della stampa italiana e dalla Federazione italiana editori giornali. Con quell’accordo, Fnsi e Fieg hanno convenuto che l’attuale copertura assicurativa prevista contrattualmente per i giornalisti titolari di un rapporto di lavoro subordinato venisse estesa, limitatamente ai casi di infortunio professionale, ai collaboratori coordinati e continuativi, iscritti alla Gestione separata Inpgi, che percepiscano un compenso annuo non inferiore ai 3.000 euro.
L’assicurazione verrà pagata, a partire dal mese successivo alla data di approvazione della delibera dell’Inpgi 2 da parte dei ministeri vigilanti, dai committenti, nella misura di sei euro ogni mese, anche se il pagamento del compenso dovesse avvenire con diversa cadenza e anche nei periodi di astensione obbligatoria per congedo di maternità o paternità.
Successivamente all’accordo dello scorso anno con la Fnsi, la Fieg ha provveduto a consultare la Direzione centrale rischi dell’Inail, la quale ha confermato la esclusione della sua competenza in materia, in ragione della natura totalmente sostitutiva del regime assicurativo generale che ha l’Inpgi. Quindi il provvedimento ha potuto vedere la luce attraverso il voto di oggi del Comitato amministratore della Gestione separata Inpgi.
Prenderà di conseguenza vita, qualora arrivi come auspicabile la definitiva ratifica da parte dei ministeri vigilanti, ai quali spetta l’ultima parola in materia, uno degli strumenti di tutela dei lavoratori non dipendenti che da molto tempo i consiglieri della Gestione separata Inpgi eletti in rappresentanza dei giornalisti hanno più volte reclamato come urgenti e necessari.
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