In questi giorni che ci separano dal voto per il rinnovo degli organismi dell’Inpgi, assistiamo a un succedersi frenetico di appelli, voci, presunte verità sull’Istituto di previdenza dei giornalisti che lanciano allarmi e accuse in finzione esclusivamente di attirare l’attenzione su chi li lancia nella Rete, per raccogliere qualche voto on più. Ma quel è la realtà, in dati e numeri, sull’Inpgi?
A cercare di dare una sintesi chiara e quanto più possibile ad ampio spettro ci ha pensato, con una serie di informazioni “in pillole” pubblicare sui social network, la collega Silvia Garambois, consigliera d’amministrazione uscente dell’Inpgi, già segretaria dell’Associazione stampa romana e candidata per il Consiglio generale nella circoscrizione del Lazio tra i giornalisti in attività di servizio nelle liste di “L’Inpgi siamo noi”.
Per permettere a tutti di capire meglio qualcosa in più sull’Inpgi, pubblichiamo qui di seguito le “pillole” di Silvia Garambois.
L’Inpgi “in pillole”
IN PILLOLE/1 Le ispezioni Inpgi nei giornali, nel web, negli uffici stampa pubblici e privati, hanno portato nel 2015 a 63 regolarizzazioni di colleghi che erano inquadrati con qualifiche diverse (impiegato amministrativo, addetto alla programmazione radio-tv, speaker, grafico editoriale, operatore di ripresa, autore testi radio-tv, ecc).
IN PILLOLE/2 Il “contributo straordinario di partecipazione al riequilibrio finanziario della gestione previdenziale” richiesto ai pensionati e inserito nel testo di riforma Inpgi – proposta che era stata approvata all’unanimità dal direttivo Ungp, ila sindacato dei giornalisti pensionati – incide mediamente per 16 euro al mese sulle pensioni dei colleghi (la pensione media è di 60mila euro).
IN PILLOLE/3 I colleghi che nel 2015 hanno ricevuto dall’Inpgi sussidio di disoccupazione, cassa integrazione e solidarietà sono 6.384: il 168% in più rispetto al 2010
IN PILLOLE/4 I giornalisti pensionati sono 8.700, tra pensioni dirette e di reversibilità, e hanno percepito nel 2015 dall’Istituto di Previdenza assegni per un ammontare complessivo di 461 milioni di euro: il rapporto tra attivi e pensionati è oggi di 1,9 attivi per ogni pensionato. Difendere il nostro sistema di welfare è un dovere di tutti: l’Inpgi non rischia di morire, come vorrebbero alcuni, è un Istituto sano che deve essere messo nella condizione di continuare ad erogare prestazioni superiori di circa il 30 per cento a quelle erogate dall’Inps.
IN PILLOLE/5 Nel 2015 sono state 850 le assunzioni con gli sgravi previdenziali: di queste 150 hanno riguardato la trasformazione da tempo determinato della Rai, 250 altre trasformazioni da td a tempo indeterminato, 450 invece le nuove assunzioni.
IN PILLOLE/6 Nel 2015 sono stati accertati dagli ispettori dell’Inpgi 74 casi di rapporti di lavoro co.co.co, a borderò o con cessione di diritto d’autore che in realtà andavano ricondotti all’art 1, 2 o 12 del Contratto
IN PILLOLE/ 7 – Spending review
– La costituzione di una “centrale unica di acquisti” per tutte le forniture Inpgi, di qualunque tipo, ha comportato un risparmio secco del 10% sulle voci di spesa.
– Il rinnovo del contratto integrativo dei dipendenti Inpgi ha avuto un costo del lavoro praticamente congelato (+ 0,1%)
– Il compenso dei giornalisti amministratori – già dimezzato per tutti coloro che hanno redditi da pensione o da lavoro, dipendenti o free lance – è stato tagliato di un ulteriore 10% (è oggi di circa mille euro/mese netti). I membri del cda hanno rinunciato – da tempo – al gettone di presenza per le riunioni delle Commissioni (i consiglieri generali ricevono 80 euro lordi a riunione).
– Il costo per le elezioni 2016 sarà più contenuto di quelli precedenti: previsti tagli alle spese notarili, alla spesa per gli scrutatori, e per le raccomandate.
– Il risparmio per le 51.431 raccomandate inviate per i Certificati elettorali, con vettori alternativi alle Poste, è stato di 137mila euro (gli invii tramite PEC sono stati solo 2.100, per mancata comunicazione delle mail certificate da parte dei colleghi).
IN PILLOLE / 8 L’Inpgi è un istituto privatizzato vigilato da due ministeri, Economia e Lavoro, dalla Corte dei conti, dalla Covip, dalla commissione di vigilanza parlamentare sugli enti. Il collegio sindacale dell’Inpgi è presieduto dal rappresentante del ministero del Lavoro e ne fa parte anche il rappresentante del ministero dell’Economia. Inoltre nel Cda ci sono – con la stessa responsabilità, anche penale, dei giornalisti eletti – i rappresentanti della Presidenza del Consiglio e del ministero del Lavoro. Vogliamo parlare di “trasparenza”?
IN PILLOLE / 9 Il costo della crisi? 500 milioni, euro più, euro meno. Inpgi, infatti, in questi anni ha erogato 400 milioni in ammortizzatori sociali, mentre ammontano a 100 milioni i mancati contributi per gli 826 prepensionamenti.
N.B. Inpgi non ha voce capitolo sugli stati di crisi, che vengono approvati dal Ministero del Lavoro.