Il 2011 si è aperto con una importante novità per i giornalisti titolari di un rapporto di collaborazione coordinata e continuativa: il definitivo allineamento delle aliquote di versamento alla Gestione separata Inpgi (il cosiddetto “Inpgi 2”) a quelle dei parasubordinati dell’Inps, cosa che permetterà ai giornalisti co.co.co. di avere un giorno una pensione più alta. Ovviamente, rimane inalterato l’obbligo per i datori di lavoro di provvedere al versamento dei contributi previdenziali, provvedimento che dal 1° gennaio 2009 ha sollevato i giornalisti co.co.co. dall’obbligo di versare loro direttamente i contributi all’Inpgi 2 (cosa che continuano a fare i liberi professionisti, titolari di partita Iva, e coloro che hanno collaborazioni definite occasionali, cedono il diritto d’autore dei loro articoli o svolgono l’attività in associazione con altri giornalisti).
Dal 1° gennaio 2011 è, quindi, a pieno regime per i co.co.co., non solo dal punto di vista normativo ma anche da quello della percentuale di contribuzione, l’equiparazione ai parasubordinati Inps, partita dal 2009 grazie all’accoglimento delle richieste dell’Inpgi da parte del governo nel cosiddetto “Protocollo Welfare” contenuto nella Finanziaria di quell’anno.
Nel dettaglio, le aliquote di versamento all’Inpgi 2 si parificano a quelle per la Gestione separata Inps secondo due distinte categorie.
La prima è quella che interessa i giornalisti co.co.co. che:
1) non sono iscritti ad altre gestioni previdenziali;
2) non sono titolari di pensione diretta o di reversibilità;
3) versano contributi anche alla Gestione separata Inps (per rapporti di collaborazione non giornalistici;
4) Versano contributi volontari all’Inpgi 1.
Per tutti questi giornalisti, la percentuale di versamento all’Inpgi 2 fino al 31 dicembre 2010 era del 24,12%. Dal 1° gennaio 2011 questa percentuale è passata al 26, 72%, di cui: il 26% per contributi previdenziali; lo 0,72% per il finanziamento dell’indennità di maternità, del congedo parentale, dell’assegno per il nucleo familiare, dell’indennità giornaliera di malattia e degenza ospedaliera. Il pagamento di questo 26,72% all’Inpgi 2 è obbligo del datore di lavoro; la ripartizione del relativo onere è a carico del datore di lavoro per due terzi (ovvero il 17,82%), mentre è a carico del giornalista per un terzo (ovvero 8,91%), cifra che gli verrà trattenuta in busta paga.
La seconda categoria è quella che interessa i giornalisti co.co.co. che:
1) svolgono contestualmente attività giornalistica dipendente e quindi versano anche contributi all’Inpgi 1;
2) svolgono contestualmente altra attività che comporta l’iscrizione ad altre gestioni previdenziali (ad esempio: Inpdap, Enpals o qualunque altra);
3) sono pensionati.
Per tutti questi giornalisti, la percentuale di versamento all’Inpgi 2 fino al 31 dicembre 2010 era del 15,30%. Dal 1° gennaio 2011 questa percentuale è passata al 17%. Il pagamento di questo 17% all’Inpgi 2 è obbligo del datore di lavoro; la ripartizione del relativo onere è a carico del datore di lavoro per due terzi (ovvero il 11,34%), mentre è a carico del giornalista per un terzo (ovvero 5,66%), cifra che gli verrà trattenuta in busta paga.
Per orientarsi meglio in merito a tutte le questioni che riguardano l’Inpgi 2, nell’ufficio di corrispondenza di Roma dell’Inpgi, che si trova al primo piano della sede dell’Associazione stampa romana (piazza della Torretta, 36), il martedì è attivo dalle 10 alle 13 uno sportello di consulenza gratuita per i giornalisti, curato dal vice fiduciario regionale dell’Inpgi per il Lazio, il collega Massimo Marciano, a cui tutti coloro che hanno necessità di chiarimenti possono rivolgersi di persona, oppure scrivendo alla e-mail studio@massimomarciano.it o telefonando negli orari di ricevimento al numero 06684027209.