La Federazione Nazionale della Stampa Italiana comunica:
La Fnsi torna a chiedere un tavolo di confronto triangolare, in sede di Governo, per un piano straordinario di recupero del precariato giornalistico e per la messa a punto, anche legislativa, di un quadro regolatore per le garanzie di autonomie e di libertà e di giusto compenso ai freelance.
In una lettera al Sottosegretario all’Editoria, Paolo Bonaiuti, il Segretario Generale della Fnsi, Franco Siddi, chiede infatti che sia dato corso a un momento di confronto con i responsabili dell’Editoria e del Lavoro per affrontare, con il necessario approfondimento, una questione giunta ormai a un livello di notevole e non più sostenibile criticità. Il Sottosegretario aveva già dato, per iscritto, la sua disponibilità qualche mese fa, in risposta ad una precedente sollecitazione. Ora, di fronte a una situazione che si fa ogni giorno più acuta nei suoi aspetti critici, occorre sapere davvero chi vuole affrontare il merito dei problemi e quali siano le disponibilità di ciascuna delle parti chiamate a esercitare delle responsabilità sociali, sia sul piano dell’impresa che di quello della politica.
Il Senato, Commissione Lavoro, ha aperto un’indagine conoscitiva sui rapporti normativi e economici che regolano il lavoro nell’editoria; nell’analoga Commissione della Camera vi è una proposta di legge per il giusto compenso ai giornalisti impiegati con rapporto di collaborazione autonoma, costretti spesso dalla paura di essere addirittura espulsi dal sistema a lavorare per pochissimi euro ad articolo, nel dispregio più assoluto dell’art. 36 della Costituzione. È qualcosa, ma indagini e proposte parlamentari non bastano se non ci sono chiare assunzioni di responsabilità.
“Non è il tempo della propaganda, ma dei fatti e del giudizio sui fatti”, ha detto il segretario della Fnsi intervenendo ad un incontro di colleghi precari sardi.
“La precarietà non è, infatti, un evento di cui occuparsi mediaticamente per un giorno. È il male, il dramma sociale più grande del nostro tempo, che richiede fari accesi 365 giorni l’anno, per denunciarne i casi specifici e i vari aspetti del fenomeno, per incalzare le pubbliche autorità e il mondo imprenditoriale all’assunzione di azioni di alta responsabilità sociale, per un patto di sviluppo, con il mondo del lavoro, che abbia a cuore la dignità morale e materiale di ogni attività. I media hanno una grande responsabilità nel rappresentare alla pubblica opinione la realtà delle situazioni, delle condizioni di insostenibile sofferenza di giovani e famiglie di ogni settore e anche del giornalismo, senza reticenze né complici connivenze, né occasionali espressioni di propaganda; senza guardare in faccia a nessuno: né a un malinteso “aziendalismo” (altrimenti positivo), né a turbamenti di eventuali vantaggi individuali diversamente minacciati. Giornalisti precari e atipici sono un grande problema di libertà e diritti che incide sulla dignità, sulle autonomie, sulla forza espressiva dell’informazione tutta. La Fnsi è in frontiera da tempo su questa problematica, oggi e sempre 365 giorni all’anno con una solidarietà e un’iniziativa concreta e di prospettiva, per sostenere un cambio di marcia, per combattere abusi, per un piano straordinario di lotta al precariato”.
Venerdì prossimo, frattanto, si riunirà, sotto la presidenza di Enrico Ferri e il coordinamento di Maurizio Bekar la Commissione Lavoro Autonomo della Fnsi; l’11 maggio si riunirà l’Assemblea Nazionale Freelance del Sindacato dei giornalisti.