Il quesito di S. M.:

Gentile Massimo,

le scrivo per avere ragguagli sulla mia futura posizione previdenziale relativamente alla gestione separata.

Mi sono appena iscritta all’Albo dei Pubblicisti e devo adesso regolarizzare la mia iscrizione alla gestione separata, che ho capito essere obbligatoria.

Ho però un dubbio sul tipo di contratto: da due anni, quelli che mi sono serviti a raggiungere la quota di articoli per l’iscrizione all’ordine, lavoro per lo stesso editore, prima con contratto di collaborazione occasione e poi con contratto a progetto di un anno, rinnovato di volta in volta.

Leggendo varie informazioni reperite su Internet mi sono venuti non pochi dubbi:

1) Il contratto a progetto non sembra afferire alla tipologia di lavoro giornalistico. Mi sbaglio? Come risolvere il problema? Non devo iscrivermi alla gestione separata?

2) Il versamento dei contributi nel mio caso spetta interamente all’editore come previsto dalle ultime norme entrate in vigore nel 2009?

3) Pur risultando pubblicista, dunque è sottinteso che io svolga un altro lavoro principale, al momento non ho attiva un’altra posizione previdenziale perché non supero la quota minima annua per la dichiarazione dei redditi. Può essere un problema? Devo iscrivermi all’Inps anziché all’Inpgi?

4) A chi posso rivolgermi per avere una consulenza specifica sulle questioni contributive? I Caf sono in grado di fornirmi assistenza nell’iter?

Grazie per l’impagabile servizio che ci offre.

La risposta di Massimo Marciano:

Cara collega,

grazie innanzitutto per le cose belle che scrivi: cerco semplicemente di mettere la mia esperienza maturata nei miei incarichi nell’Inpgi a disposizione di tutti i colleghi. Cercherò di rispondere ai tuoi quesiti uno per uno.

1) Secondo la cosiddetta “legge Biagi” la tipologia di contratto a progetto non può essere applicata agli iscritti agli Ordini professionali, per i quali vanno stipulati contratti di collaborazione coordinata e continuativa. Talvolta i committenti, per scarsa conoscenza delle norme che riguardano gli iscritti agli Ordini e i giornalisti in particolare, denominano il contratto “a progetto” anche quando ha oggetto una prestazione giornalistica prestata da un iscritto all’Albo (elenco professionisti o elenco pubblicisti non fa differenza). Quindi, in questi casi siamo nel campo dei co.co.co. e l’iscrizione alla Gestione separata dell’Inpgi è obbligatoria, ma la deve fare il committente, non il giornalista. I relativi contributi all’Inpgi 2 il committente li deve versare entro il 16 del mese successivo al pagamento della prestazione.

2) Sì, come ho spiegato rispondendo alla domanda precedente.

3) Per l’Inpgi e per le norme sulla previdenza non c’è differenza tra pubblicisti e professionisti: tutti i giornalisti (e anche coloro che sono iscritti al registro nei praticanti) devono versare i propri contributi all’Inpgi se svolgono un lavoro giornalistico. Se questo lavoro non è esclusivo, come succede per i pubblicisti, per la quota di reddito non inerente l’attività giornalistica sono competenti altri istituti di previdenza, a seconda del tipo di lavoro. Nel tuo caso, non avendo redditi assoggettabili a contribuzione all’Inps, l’iscrizione a questo Ente non è dovuta (e non è possibile, in assenza di reddito assoggettabile).

4) Non tutti i Caf sono preparati sulle questioni previdenziali dei giornalisti. Puoi rivolgerti all’ufficio di corrispondenza regionale dell’Inpgi della tua regione di residenza professionale. L’elenco degli uffici e i relativi recapiti li trovi a questo link. Se sei residente professionalmente nel Lazio, puoi fare riferimento a me, che come vicefiduciario dell’Inpgi per il Lazio curo uno sportello informativo per i colleghi il martedì mattina, dove per ogni necessità possiamo anche incontrarci di persona. Ovviamente, puoi fare comunque riferimento a me, attraverso il contatto che abbiamo creato in questa occasione, anche se risiede in un’altra regione: sono a disposizione.

Inpgi 2: quesiti – Gli adempimenti appena iscritti all’Ordine dei giornalisti

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